Labter si è aggiudicato, a seguito di bando di gara, l’incarico di redazione del nuovo Piano Territoriale di Coordinamento del Parco dell’Adda Nord. Attraverso il coordinamento di Moris Lorenzi (capogruppo, contributo focalizzato sugli aspetti paesaggistici e ambientali e progettuali), Michela Gadaldi e Massimo Spinelli, oltre a curare lo sviluppo del gis data set di supporto al piano e la cartografia di piano, supportano alcuni importanti passaggi progettuali del piano. Alessandro Oliveri si è occupato della definizione delle norme di piano e della definizione degli scenari territoriali. ‘il territorio del parco, il parco nel territorio’: l’orizzonte di riferimento del piano è quello di rispondere a due funzioni fondative. Da un lato, il PTC è strumento funzionale alla regolamentazione e al governo delle trasformazioni, ‘ricorrenti’ ed ‘eccezionali’, del territorio del parco, entro cui direttamente si esercita il suo ruolo autoritativo. Dall’altro, il PTC si pone come strumento di indirizzo e ‘abilitante’ una progettualità strategica in grado di porre in relazione (spaziale e inter-istituzionale) il parco con le geografie territoriali del contesto d’area vasta e metropolitano di riferimento. In particolare, il contributo di Alessandro Oliveri si è poi focalizzato sugli scenari progettuali del piano: i criteri di intervento sui ‘luoghi sensibili’, i caratteri prestazionali dalla ‘Adda parkway’, le regole e gli indirizzi per la qualificazione dei ‘limes’ e la ‘murazione verde’ del parco, la rete della mobilità dolce di fruizione (‘ring metropolitani’ e ‘anelli locali’).

PTC PARCO ADDA NORD

 

PTC PARCO ADDA NORD

 

Labter, attraverso Alessandro Oliveri, è stato consulente (per Éupolis Lombardia) nell’ambito del progetto pilota, coordinato da Regione Lombardia – Sede Territoriale di Varese e Prefettura, relativo alla individuazione e alla caratterizzazione delle zone omogenee all’interno della rivisitazione delle funzioni delle autonomie locali avviata con la legge 56/2014 (cosiddetta ‘Delrio’).
L’ambito del progetto pilota è rappresentato da 13 comuni localizzati nelle colline moreniche tra Varese e il Lago Maggiore.
In particolare, Labter curato la parte di caratterizzazione socio-economica e territoriale dell’ambito di studio e ha sviluppato la definizione delle possibili politiche aggregative e cooperative, in forma di scenari progettuali.

CITTA' DEI LAGHI

CITTA' DEI LAGHI

Con Terre dei Navigli viene denominato un brano di pianura lombarda collocato tra Crema e Cremona in adiacenza al fiume Oglio; Terre dei Navigli è espressione della visione di 11 Amministrazioni Comunali che sostengono un processo di pianificazione intercomunale che assume i navigli e la rete idrografica come riferimento, simbolico e territoriale, di uno sviluppo sostenibile che sappia dare valore agli insediamenti e alle infrastrutture territoriali e ai paesaggi rurale e fluviale nelle loro continuità storiche.

I Piani di Governo del Territorio Integrati costituiscono il proseguimento del Piano Territoriale Strategico elaborato nell'ambito del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale di Cremona per l'area considerata. Attraverso i PGT-I è stato effettuato un importante percorso di integrazione e di condivisione delle scelte di assetto territoriale a scala intercomunale.
I PGT-I hanno adottato una visione dello sviluppo socioeconomico e territoriale condivisa tra i comuni aderenti e funzionale a governare le dinamiche insediative locali indotte anche da alcuni progetti infrastrutturali di scala sovra-regionale (ad es.l'alta velocità Milano-Venezia e l'autostrada Bre.Be.Mi). Inoltre, attraverso i PGT-I viene definito l'insieme delle scelte e delle indicazioni di interesse comunale in modo omogeneo e integrato per tutta l'area.

Il Piano di Settore della rete ecologica della Provincia di Bergamo assume come obiettivo la realizzazione di un sistema integrato di conservazione e valorizzazione delle risorse naturali e culturali e l’arricchimento dell’attenzione alla rigenerazione ambientale e paesistica nelle aree di maggior criticità (alta pianura, sbocchi vallivi, area urbana di Bergamo) nei processi di sviluppo locale, al fine di dotare il territorio bergamasco di un valido quadro infrastrutturale ambientale che sappia conciliare sviluppo economico, equilibrio ecologico e valorizzazione dell’armatura storico-paesistica provinciale. Il processo di formazione del Piano di Settore si articola: (I) in una fase di definizione di un Quadro conoscitivo schematico, funzionale a mettere in luce l’attuale assetto delle relazioni ecosistemiche territoriali, le situazioni critiche (per tipo territoriale) e le potenzialità di sviluppo; (II) nella definizione dello Schema generale di Piano, a partire dallo Schema assunto in sede di approvazione del PTCP; (III) Nell’affinamento dello schema generale di Piano attraverso la definizione degli elementi strutturali di adeguata funzionalità ecosistemica e paesaggistica e degli elementi oggetto di interventi di rafforzamento e/o costruzione; (IV) nella definizione di norme di indirizzo per gli strumenti di pianificazione territoriale; (V) nella produzione di Linee guida per la pianificazione comunale; (VI) in una Rassegna di buone pratiche per la realizzazione degli elementi strutturali della rete ecologica a valenza paesistica. Gli obiettivi e le politiche alle quali il Piano di Settore tende sono:

  • la conservazione e l’incremento della biodiversità;
  • la tutela e la valorizzazione delle aree di pregio ambientale e naturalistico;
  • la ricucitura/deframmentazione dell’ecomosaico territoriale;
  • il riequilibrio ecologico e l’aumento della capacità di autodepurazione del territorio, anche attraverso il recupero di aree degradate, entro la prospettiva di rete ecologica interscalare (interprovinciale, provinciale, intercomunale d’area,
  • comunale;
  • l’identificazione di elementi territoriali con potenzialità di matrici di valorizzazione territoriale in chiave paesistico-ambientale, anche entro una prospettiva di rafforzamento dell’identità locale;
  • il potenziamento e l’integrazione territoriale delle opportunità culturali e di fruizione ricreativa. Il percorso di lavoro si sviluppa nell’affinamento della lettura analitico-descrittiva e interpretativa operato in sede di elaborazione del vigente PTCP, dalla quale discende una definizione dello schema di rete gerarchizzato. Il Piano di Settore della rete ecologica provinciale, data la natura dello strumento definita dalla cornice normativa regionale, rappresenta uno strumento di definizione di indirizzi e politiche territoriali entro le quali coerenziare le politiche urbanistiche e territoriali locali.